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La Risurrezione di Cristo
        In tempi recenti, si è venuto diffondendo un pio esercizio denominato Via Lucis. In esso, a
        guisa di quanto avviene nella Via Crucis, i fedeli, percorrendo un cammino, considerano le
        varie apparizioni in cui Gesù – dalla Risurrezione all’Ascensione, in prospettiva della Parusia
        – manifestò la sua gloria ai discepoli in attesa dello Spirito promesso (cf. Gv 14, 26; 16, 13-
        15; Lc 24, 49), ne confortò la fede, portò a compimento gli insegnamenti sul Regno, definì
        ulteriormente la struttura sacramentale e gerarchica della Chiesa. Attraverso la Via Lucis, i
        fedeli ricordano l’evento centrale della fede: la Risurrezione di Cristo (cf. Col 1, 13; Ef 5, 8).
        Per secoli la Via Crucis ha mediato la partecipazione dei fedeli al primo momento dell’evento
        pasquale – la Passione – e ha contribuito a fissarne i contenuti nella coscienza del popolo.
        Analogamente, nel nostro tempo, la Via Lucis può mediare efficacemente la comprensione
        vitale dei fedeli del secondo momento della Pasqua del Signore, la Risurrezione. La Via Lucis
        può divenire altresì un’ottima pedagogia della fede, perché, come si dice, «per crucem ad
        lucem» e dunque conduce dalla constatazione della realtà del dolore, che nel disegno di Dio
        non  costituisce  l’approdo  della  vita,  alla  speranza  del  raggiungimento  della  vera  meta
        dell’uomo: la liberazione, la gioia, la pace, che sono valori essenzialmente pasquali. La Via
        Lucis, infine, in una società che spesso reca l’impronta della “cultura della morte”, con le sue
        espressioni di angoscia e di annientamento, è uno stimolo per instaurare una “cultura della
        vita”, una cultura cioè aperta alle attese della speranza e alle certezze della fede.

                                    Nel luogo dove si celebra la VIA LUCIS,
                           in un luogo centrale, si prepara il Cero pasquale acceso.

        Con Cristo Risorto, ripercorriamo la via della luce. Vivere è camminare lungo i sentieri del tempo.
        Anche  il  Risorto,  da  quel  “mattino  di  Pasqua”,  non  ha  smesso  di  camminare  sulle  nostre  strade
        polverose e solitarie. Dalla strada che conduceva verso Emmaus, alle rive del Lago di Tiberiade, alla
        via di Damasco..., il Risorto riempie di bagliori di luce i giorni dell’uomo.
        Dopo aver vissuto, durante la QUARESIMA, la VIA CRUCIS, via dolorosa dell’obbedienza alla
        volontà del Padre, “fino alla Morte di Croce”, il TEMPO PASQUALE, sollecita tutta la Comunità dei
        credenti a percorrere - oggi - il cammino della VIA LUCIS.
        La via Lucis, è un invito a seguire Gesù risorto, che si rende presente in diversi modi ai suoi discepoli
        e discepole che l’avevano seguito più da vicino nei “giorni della sua vita terrena”. È un invito rivolto
        a noi, a vivere la bellezza del Tempo Pasquale con maggiore intensità spirituale e fantasia pastorale.
        Con il cuore aperto alla speranza disponiamoci ad accogliere la novità che nasce dall’incontro con il
        Risorto. Egli, il Signore della Vita, illumini il nostro mondo e dia a tutti la forza di essere portatori di
        gioia e di pace, in particolare a quanti vivono nelle “periferie esistenziali” o soffrono per mancanza
        di risorse culturali, economiche, lavorative.
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